Alluce valgo su piede diabetico : quali indicazioni per l'intervento?
Più del 25% dei soggetti affetti da diabete di tipo 1 o 2 sviluppa, nel corso della propria vita, problemi ai piedi. La patologia colpisce il sistema nervoso periferico danneggiando i nervi e compromettendo la corretta funzionalità degli arti inferiori. Vediamo come affrontare la patologia dell’alluce valgo in questo particolare caso.
Una malattia spesso sottovalutata, curata male o in ritardo, ma molto conosciuta nel nome e negli effetti sulla vita di tutti i giorni una volta diagnosticata. Il diabete colpisce oggi oltre 400 milioni di persone adulte nel mondo e le stime per il futuro non sono incoraggianti: entro il 2040, ci saranno quasi 650 milioni di malati.
Ma che cos’è esattamente il diabete? Il diabete è una malattia cronica, distinguibile in:
✔diabete di tipo -DMT1, conosciuto anche come giovanile e diagnosticato in un 10% dei casi;
✔diabete di tipo 2 – DMT2, disturbo diagnosticato negli adulti e costituente il 90% dei casi di diabete mondiali.
Sono due patologie distinte, in quanto si caratterizzano per differenti causa, età di insorgenza, sintomatologia di esordio, terapia e possibilità di prevenzione. Il DMT2 è in parte prevenibile modificando gli stili di vita dei soggetti a rischio, il DMT1 può essere difficilmente prevenuto.
I numeri del diabete in Italia
Nel nostro Paese le persone che dichiarano di avere il diabete sono 3,27 milioni, il 5,4% della popolazione (secondo l’Istat), ma stime sicuramente più rilevanti ed effettuate dall’Osservatorio Arno, indicano che il dato è molto superiore, pari al 6,2%. I diabetici in Italia sono quindi più di tre milioni e il fatto che preoccupa di più è che molti malati di diabete non sanno di esserlo. Si stima infatti che almeno un 20% di pazienti italiani affetti da diabete non si cura.
Intervento di alluce valgo su piede diabetico
Fatta questa lunga ma essenziale panoramica sul diabete nel mondo e in Italia, vediamo ora come ci si prepara e quali passaggi prevede l’intervento di alluce valgo su un paziente diabetico. Il diabete infatti è una malattia che aumenta il tasso di infezioni, in quanto il sangue più ricco di zucchero è un ambiente fertile per il proliferare di batteri. Durante un intervento, l’articolazione viene esposta e ciò comporta una possibile contaminazione.
Quando un paziente affetto da diabete decide di volersi operare, è importantissimo porre una diagnosi specifica ed accurata. Innanzitutto, insieme a un centro di diabetologia specializzato, bisognerà controllare la glicemia con farmaci e alimentazione, in modo da riportarla alla normalità.
Oltre alla glicemia sarà importante controllare l’emoglobina glicosilata, che ci fornirà una stima dell’andamento medio nel tempo della glicemia. Per i motivi spiegati sopra, durante l’intervento di alluce valgo su un paziente diabetico, si dovranno evitare le contaminazioni con ogni mezzo e attenzione del caso. Si provvederà quindi ad eseguire l’intervento con la maggiore attenzione possibile dal punto di vista della sterilità. La complicanza infettiva è l’ostacolo da evitare, in quanto può produrre artrite settica (infezione all’articolazione), osteomielite (infezione dell’osso), rigidità dell’articolazione e ritardata o mancata chiusura della cicatrice cutanea.
Insomma, in generale l’infezione causata dalla maggiore quantità di zucchero nel sangue può condurre al fallimento dell’intervento.
Alluce valgo e diabete: il decorso postoperatorio
Per fare in modo di evitare le complicanze post-operatorie bisognerà condurre una valida terapia antibiotica, leggermente più aggressiva e prolungata del normale paziente affetto da patologia di alluce valgo. Insomma il diabete è una patologia che non va assolutamente sottovalutata: ma questo non significa che l’intervento di alluce valgo su un paziente diabetico sia impossibile.
Ciò che fa la differenza è l’attenzione a tutti i dettagli e particolari che devono essere implementati: accertamenti accurati prima dell’intervento, una terapia volta a riportare il diabete entro valori di normalità, massima attenzione alla sterilità e un’importante profilassi antibiotica.