L’ernia del disco è una patologia che colpisce la colonna vertebrale e che provoca forti dolori, nonché deficit funzionali e, in alcuni casi, difficoltà nella deambulazione alla persona che ne è affetta. Il disturbo può verificarsi nelle persone di tutte le età, ma la fascia più interessata è quella sicuramente tra i 35 e i 55 anni.
L’ernia del disco è una patologia molto frequente nei Paesi Occidentali, stimata attorno al 3% della popolazione generale. La prevalenza è maggiore nel sesso maschile, ma anche nel sesso femminile tende a presentarsi, soprattutto dopo i 50 anni di età e soprattutto in presenza di attività lavorative che richiedono la movimentazione e il sollevamento di gravi pesi.
Il trattamento è solitamente di tipo conservativo costituito da educazione al paziente e, principalmente, fisioterapia. Il trattamento chirurgico è indicato solo in casi specifici: ad esempio quando la gestione conservativa non migliora la sintomatologia o quando i pazienti lamentano dolore persistente o che peggiora in poco tempo.
Colonna vertebrale: funzionamento
La colonna vertebrale è composta da 33 vertebre poste in sequenza, una sopra l’altra. Ogni vertebra è collegata alle altre due adiacenti per mezzo delle faccette articolari, che sono delle articolazioni posizionate nella parte posteriore della vertebra le quali consentono i movimenti su tutti i piani. Suddivisa nei tratti cervicale, dorsale, lombare, sacrale e coccigeo svolge ruoli di vitale importanza, tra cui quello di protezione degli organi intratoracici costituendo, insieme alle coste, la parete posteriore della gabbia toracica.
Tra una vertebra e l’altra, c’è il disco intervertebrale, posizionato nella parte anteriore della vertebra, in appoggio sul corpo vertebrale. Il disco ha due funzioni principali: assorbire e dissipare le forze e dare stabilità alle vertebre. La funzione della colonna vertebrale è quindi di protezione, sostegno e mobilità.
Il disco intervertebrale è una struttura fibro-cartilaginea a forma di anello, posizionato tra i corpi vertebrali di due vertebre adiacenti. Presenta al suo interno un nucleo polposo delimitato da strati di fibre collagene (anello fibroso). È composto prevalentemente da acqua che lo rende minimamente compressibile.
Cos’è l’ernia del disco?
Nel caso dell’ernia del disco vi è la fuoriuscita del materiale gelatinoso del disco intervertebrale che, distribuendosi, va a determinare una compressione sulle strutture circostanti. Quando il materiale gelatinoso fuoriesce, si “scontra” con i nervi e il midollo, causando una compressione che provoca danni alle strutture circostanti. Con il passare degli anni questa condizione causa una progressiva perdita di elasticità e flessibilità della colonna: i nervi spinali e il midollo, essendo compressi, provocano dolore, mentre i legamenti rischiano di lacerarsi.
Ozonoterapia per curare l’ernia del disco
L’Ozonoterapia è una terapia dolce che sfrutta le potenzialità dell’ozono, combinato con l’ossigeno, per ottenere diversi benefici. Uno degli utilizzi più diffusi e più efficaci dell’ozonoterapia è sicuramente la cura dell’ernia del disco, una delle principali cause di mal di schiena, lombosciatalgia e cervicobrachialgia. Per il trattamento dell’ernia del disco la terapia con Ozono viene eseguita tramite infiltrazioni intramuscolari para-vertebrali. Dunque il medico che la esegue produce l’ozono con la macchina, lo “raccoglie”, ne riempie una siringa e lo inietta. Le iniezioni di ozono non vengono fatte direttamente sulla colonna vertebrale ma nei muscoli che sostengono la colonna in prossimità dell’ernia discale.
I benefici dell’Ozonoterapia per la cura dell’ernia del disco o della protrusione discale sono ampiamente riconosciuti in ambito medico: infatti consente di ridurre l’infiammazione e il dolore provocati dall’ernia e in molti casi consente al paziente di ritornare alle normali attività della vita quotidiana senza dover ricorrere all’intervento chirurgico. La somministrazione tramite infiltrazioni di ozono medicale attiva la circolazione in tutti i tessuti favorendo il rilascio dell’ossigeno, stimolando la rigenerazione e svolgendo così diverse azioni: analgesica, antinfiammatoria, antivirale, antibatterica, antimicotica e immunomodulante.
Quando si parla di ernia del disco, in particolare, la capacità delle iniezioni di ozono è quella di stimolare e aumentare i meccanismi di protezione nei confronti della produzione di radicali liberi e di sostanze tossiche per le cellule. Questo si traduce nella pratica in una disidratazione del disco intervertebrale. Se il disco si disidrata il suo volume diminuisce e di conseguenza anche la pressione che esso fa sui nervi e sui tessuti circostanti.
La terapia con ozono non presenta controindicazioni ed anzi è in genere molto ben sopportata dai pazienti proprio perché priva di effetti collaterali e rischi allergici. I risultati però non sono immediati. In genere servono 4 sedute per vedere i primi benefici dell’ozonoterapia e almeno 6/10 sedute per ottenere un miglioramento consistente o la risoluzione del problema.
Sfatiamo, in conclusione, un mito diffuso tra molti pazienti: è infatti parere comune che una volta presentatasi l’ernia del disco non possa risolversi se non con l’intervento chirurgico. In realtà non è così. Anzi possiamo affermare che qualsiasi neurochirurgo o ortopedico proverà a intraprendere il trattamento conservativo, lasciando alla chirurgia il solo compito di curare i casi più cronici e dove fisioterapia e infiltrazioni non abbiano alcun effetto benefico.