Fratture da fragilità: cause, prevenzione e cura

fratture da fragilità

Cosa sono le fratture da fragilità? Quali sono le cause scatenanti? A che età compaiono? È possibile prevenire e curare le fratture da fragilità? Cosa c’entra l’osteoporosi?

Ecco alcune delle domande che un ortopedico si sente porre regolarmente sulla fragilità ossea.

Tale tipo di fragilità è stata per troppo tempo sottovalutata o meglio non adeguatamente curata, a causa della mancanza di un documento di riferimento inerente alla corretta presa in carico del paziente.

Dal 2021 finalmente non è più così!

In Italia si registrano ogni anno circa 550.000 fratture da fragilità; in media una donna su tre e un uomo su 5 al di sopra dei 50 anni sviluppa una frattura da fragilità.

Per questo è fondamentale fare chiarezza sul tema: per diffondere una mentalità preventiva e/o per intervenire in modo repentino con cure efficaci.

I sintomi di una frattura da fragilità sono generalmente dolore e affaticamento e l’osteoporosi, producendo un’alterazione della quantità e/o della qualità del tessuto osseo, ne può certamente essere la causa.

 

Fratture da osteoporosi

Le fratture da fragilità vengono anche definite “fratture da osteoporosi” proprio perché le due problematiche hanno tra loro una diretta correlazione.

Le fratture da fragilità sono infatti fratture che si verificano senza causa apparente e quindi non a seguito di un trauma.

La causa delle fratture da fragilità va quindi fatta risalire a una notevole debolezza e ridotta resistenza dell’osso e dell’apparato scheletrico in genere, nel 90% dei casi conseguenze dirette dell’osteoporosi.

L’osteoporosi infatti è definita dalla World Health Organization come “un disordine scheletrico sistemico, caratterizzato da compromissione della resistenza ossea che predispone a un aumento di fragilità scheletrica e quindi a rischio di frattura”.

La malattia colpisce principalmente il genere femminile, ma è una patologia che riguarda entrambi i sessi.

I pazienti che subiscono una frattura da fragilità corrono un rischio cinque volte maggiore di subire anche una seconda nei 2 anni successivi proprio perché ormai la qualità dell’osso risulta compromessa: per questo una diagnosi precoce può rivelarsi salvifica.

 

Fratture da fragilità: linee guida

Le Linee Guida Diagnosi, stratificazione del rischio e continuità assistenziale delle Fratture da Fragilità pongono finalmente una risposta univoca a quesiti interessanti.

Eccone alcuni…

 

  • L’identificazione della fragilità come causa o concausa della frattura può migliorare la prognosi del paziente?

 

La diagnosi di fragilità scheletrica è indispensabile per identificare il rischio di frattura e per mettere in atto appropriati interventi terapeutici correttivi della problematica e preventivi nei confronti dei suoi peggioramenti, possibile causa di successive fratture.

 

  • Quali sono gli strumenti diagnostici/algoritmici per la valutazione del rischio?

 

Il FRAX, oppure un algoritmo da esso derivato DeFRA, sono strumenti diagnostici efficaci per valutare la probabilità di rischio di frattura ossea nell’arco di 10 anni.

 

  • È possibile prevedere in anticipo quali possono essere i pazienti a rischio imminente di frattura?

 

Oltre a pregresse fratture da fragilità, può essere utile considerare più a rischio anziani, persone con malattie croniche (autoimmuni, reumatologiche, neurologiche, infiammatorie, intestinali, respiratorie, renali, vasculopatie periferiche, diabete, AIDS ecc), pazienti che fanno uso di cortisone, che sono stati sottoposti a una terapia ormonale adiuvante o che presentano disabilità motoria.

 

  • Qual è la strategia terapeutica per risolvere il problema delle fratture da fragilità?

 

Per i pazienti identificati come “a rischio di frattura imminente” si consiglia una terapia con farmaci osteoanabolici (Teriparatide e Romosozumab) per stimolare la ricostruzione del tessuto osseo e – a conclusione del trattamento – intervenire quindi con farmaci anabolici per 24/12 mesi e proseguire la terapia con farmaci antiriassorbitivi, seguendo uno schema di sequenziamento terapeutico.

 

Bone Doctor: l’ortopedico specialista per osteoporosi e fragilità ossea

A chi rivolgersi se si è soggetti a fratture da fragilità o se – in base a quanto detto – si pensa di poter essere soggetti a rischio?

Sì, esiste una figura medica specifica: un ortopedico certificato, esperto nella prevenzione e cura delle fratture da fragilità e dell’osteoporosi.

È recentemente nato il progetto di certificazione delle competenze ortopediche specifiche del Bone Doctor come “medico esperto nella gestione dei pazienti con malattie del metabolismo minerale ed osseo”.

Rivolgersi a un Bone Doctor vuol dire quindi avere la certezza di affidarsi a un medico certificato ed accreditato che conosce la patologia e sa come curarla.

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