L’artrosi è una delle patologie articolari più comuni, che colpisce milioni di persone in tutto il mondo.
Per i pazienti con artrosi di tipo 3, le infiltrazioni di carbossimetil-chitosano (CM-chitosano) stanno risultando una promettente soluzione terapeutica, ma non sono ancora molto conosciute!
Ecco perché ho deciso di scrivere questo articolo: per spiegare meglio di cosa si tratta e come usarlo nella gestione della malattia.
Partiamo quindi come sempre dalle basi, con un breve riassunto del tema…
Cos’è l’artrosi?
L’artrosi è una patologia cronico-degenerativa che interessa le articolazioni.
È caratterizzata dalla progressiva usura della cartilagine (il tessuto che riveste le estremità delle ossa) e da una consequenziale alterazione delle parti strutturali delle articolazioni colpite.
Tale condizione provoca dolore, rigidità e riduzione della mobilità, impattando significativamente sulla qualità della vita.
Quanti stadi ha l’artrosi?
Generalmente l’artrosi viene classificata in 4 stadi principali, in base al livello di gravità dei sintomi e del danno articolare, rilevato tramite gli esami diagnostici.
- Artrosi di tipo 1 (stadio iniziale) Lieve usura della cartilagine, con sintomi minimi o assenti.
- Artrosi di tipo 2 (stadio moderato) Alterazioni cartilaginee più evidenti, con inizio di dolore e rigidità.
- Artrosi di tipo 3 (stadio avanzato) Riduzione significativa della cartilagine, dolore costante e ridotta funzionalità articolare.
- Artrosi di tipo 4 (stadio grave) Assenza quasi totale di cartilagine, con esposizione ossea e deformità articolari.
Cosa si intende per artrosi di tipo 3?
L’artrosi di tipo 3 rappresenta quindi uno stadio piuttosto avanzato della malattia.
In questa fase, la cartilagine articolare è già gravemente compromessa, causando dolori intensi, infiammazione e limitazioni funzionali significative.
Spesso, i pazienti affetti da artrosi di terzo tipo hanno difficoltà anche nello svolgimento delle attività quotidiane basilari, come camminare o salire le scale.
Cause dell’artrosi di tipo 3
Le principali cause dell’insorgenza di un’artrosi di terzo grado includono:
- l’invecchiamento, perché la degenerazione articolare aumenta con l’età.
- Un sovraccarico articolare, come lavori fisici pesanti, obesità o attività sportive intense.
- Uno o più traumi articolari, come fratture, distorsioni o lesioni pregresse.
- Fattori genetici e predisposizione familiare.
Sintomi dell’artrosi di tipo 3
Un’artrosi al terzo stadio è spesso ben evidente e si manifesta tramite:
- dolore cronico, spesso persistente anche a riposo.
- Rigidità mattutina, che dura oltre 30 minuti.
- Gonfiore e infiammazione dell’articolazione.
- Rumori articolari (scrosci o crepitii) durante i movimenti.
Risulta evidente quindi come la patologia non curata possa portare a delle complicazioni anche serie, come deformità articolari, perdita completa della funzionalità articolare e/o necessità di interventi chirurgici, come l’innesto di una protesi articolare.
È quindi bene intervenire per tempo!
Come si cura l’artrosi di terzo tipo?
Il trattamento dell’artrosi di tipo 3 mira a ridurre il dolore, migliorare la funzionalità articolare e rallentare la progressione della malattia.
Le opzioni terapeutiche possono includere opzioni farmacologiche, tramite l’utilizzo di antinfiammatori, analgesici e corticosteroidi, molta fisioterapia, per migliorare la mobilità e rafforzare i muscoli, e/o infiltrazioni intra-articolari, soprattutto a base di acido ialuronico, corticosteroidi o nuove molecole, come il carbossimetil-chitosano.
Solo come ultima spiaggia e solo nei casi più gravi si ricorre alla chirurgia per la sostituzione articolare.
L’utilizzo del CM-chitosano (carbossimetil-chitosano) per la cura dell’artrosi di tipo 3
Negli ultimi anni, il CM-chitosano si è affermato come un’opzione terapeutica innovativa per il trattamento dell’artrosi avanzata.
Questa molecola, che derivata dal chitosano, è infatti in grado di interagire con i tessuti articolari in modo unico, offrendo benefici significativi.
Cos’è il CM-chitosano (carbossimetil-chitosano)?
Il CM-chitosano viene ottenuto dalla Chitina (C8H13O5N)n, scoperta da Henri Braconnot (chimico farmacista francese) già nel 1811 e naturalmente presente nell’esoscheletro di alcuni insetti e crostacei.
Oggi però il carbossimetil-chitosano per uso medico può essere ottenuto da una fonte 100% vegetale; il che lo rende totalmente vegano e privo di proteine animali!
Di conseguenza, grazie alle sue proprietà biochimiche, il CM-chitosano risulta biocompatibile, biodegradabile e dotato di capacità antinfiammatorie e rigenerative.
Benefici del CM-chitosano nell’artrosi
Il carbossimetil-chitosano viene oggi usato nella medicina rigenerativa, perché vanta diverse proprietà benefiche per la cura dell’artrosi, in quanto ha:
- un effetto lubrificante, in grado di ridurre l’attrito tra le superfici articolari.
- Proprietà antinfiammatorie, che diminuiscono il gonfiore e l’infiammazione.
- Un effetto stimolante e rigenerante per la riparazione della cartilagine
- La capacità di ridurre il dolore, migliorando la qualità della vita dei pazienti.
Come si somministra il carbossimetil-chitosano?
Il CM-chitosano viene somministrato in ambito ortopedico tramite infiltrazioni intra-articolari, che permettono di agire direttamente nella zona colpita.
Il trattamento è minimamente invasivo e può essere ripetuto nel tempo, per prolungarne i benefici.
Le infiltrazioni di carbossimetil-chitosano rappresentano una svolta nel trattamento dell’artrosi di tipo 3, offrendo ai pazienti una nuova speranza per alleviare il dolore e migliorare la funzionalità articolare.
Se soffri di artrosi avanzata, contattami per valutare se questa innovativa terapia possa essere adatta alle tue esigenze.
Se sei interessato, puoi leggere anche l’articolo sull’artrosi refrattaria e sulle malattie degenerative della cartilagine articolare.