Nel vasto panorama delle terapie mediche, l’ossigeno e l’ozono terapia si sono rivelate promettenti anche nel campo dell’ortopedia e della traumatologia.
Questi trattamenti promettenti hanno infatti attirato l’attenzione della comunità scientifica per le loro potenziali applicazioni nella gestione di patologie ortopediche e traumi.
In questo articolo, vedremo quindi cosa sono ossigeno e ozono terapia e come vengono sfruttate in questi settori specializzati della medicina, per capire quando queste terapie risultino davvero efficaci.
Cos’è l’ossigeno terapia?
L’ossigeno terapia, conosciuta anche come ossigenoterapia, è un approccio terapeutico, che sfrutta l’uso mirato dell’ossigeno per migliorare la guarigione e alleviare i sintomi di varie condizioni ortopediche.
Questa pratica si basa sul principio fondamentale, secondo il quale un incremento della disponibilità di ossigeno all’interno dei tessuti può accelerare i processi di guarigione.
Nei contesti ortopedici, l’ossigeno terapia viene spesso impiegata per trattare fratture, lesioni muscolari e altri disturbi che coinvolgono il sistema muscolo-scheletrico.
Ma come funziona in pratica?
L’ozono è un ossidante debole, in grado – quando a contatto con i tessuti e con i liquidi biologici – di liberare l’Ossido Nitrico (NO) e innescare così una serie di eventi, disinfiammanti e sfiammanti per i tessuti, apportando sangue più ricco di ossigeno e aumentando l’afflusso di sangue, vaso dilatando i capillari e i tessuti infiammati.
Cos’è l’ozono terapia?
L’ozono terapia è un approccio terapeutico, che coinvolge l’utilizzo controllato di ozono, una forma di ossigeno altamente reattiva, anche in tal caso per scopi medicali.
Questa terapia è stata oggetto di crescente interesse nella comunità medica per le sue presunte proprietà antinfiammatorie e stimolanti del sistema immunitario.
Nell’ambito ortopedico e traumatologico, l’ozono terapia viene quindi oggi utilizzata per ridurre l’infiammazione e favorire il processo di guarigione.
I trattamenti possono variare, ma comunemente coinvolgono l’iniezione di una miscela di ossigeno e ozono direttamente nella zona interessata, attraverso aghi sottilissimi, che possono interessare le zone coinvolte dall’infiammazione oppure avere un effetto indiretto, tramite una grande auto-trasfusione di sangue, precedentemente prelevato dal paziente e arricchito appunto con l’ozono.
In questo caso il sangue se-infuso è ricco di sostanze, che vengono liberate da una serie di meccanismi ossido-riduttivi, indotti dall’ozono, soprattutto sulla componente piastrinica ricca si P.R.P.
Come vengono sfruttate ossigeno e ozono terapia in ortopedia?
In ortopedia, l’ossigeno terapia trova applicazione in diversi contesti, tra cui la gestione post-operatoria, la guarigione delle fratture e la riabilitazione delle lesioni muscolari.
L’incremento dell’ossigeno nei tessuti può infatti accelerare – come dicevamo – anche la formazione di tessuto osseo, riducendo i tempi di recupero e migliorando la funzionalità articolare.
Allo stesso modo, anche l’ozono terapia può essere impiegata per alleviare il dolore e ridurre l’infiammazione, contribuendo così al recupero più rapido dei pazienti ortopedici.
Come vengono sfruttate ossigeno e ozono terapia invece in traumatologia?
Nel campo della traumatologia, sia l’ossigeno che l’ozono terapia sono utilizzate per affrontare lesioni acute e croniche.
L’ossigeno terapia può essere parte integrante del protocollo di cura per pazienti traumatizzati, aiutando a mantenere un flusso sanguigno costante e a prevenire danni ischemici.
D’altra parte, l’ozono terapia può essere una scelta terapeutica per ridurre l’infiammazione nelle fasi iniziali di lesioni traumatiche, migliorando così il processo di guarigione e minimizzando la formazione di cicatrici.
Ossigeno e ozono terapia: in quali casi servono e cosa curano
Le terapie a base di ossigeno e/o ozono sono comunemente impiegate per trattare una vasta gamma di condizioni ortopediche, tra cui fratture, lesioni legamentose, e problemi muscolari.
Queste terapie si sono dimostrate però efficaci nella gestione del dolore e nell’accelerare i tempi di recupero, offrendo un’opzione di trattamento complementare alle terapie tradizionali.
I casi in cui queste terapie possono essere particolarmente benefiche includono situazioni di scarsa circolazione, guarigione rallentata o quando le opzioni di trattamento convenzionali risultano limitate.
Cure conservative con ozonoterapia e ossigeno terapia
Anche alcune cure conservative innovative sfruttano ozonoterapia e ossigeno terapia, per evitare interventi chirurgici invasivi.
Si tratta infatti di una valida alternativa, per pazienti che desiderano evitare o ridurre il ricorso a procedure più impegnative o che – per motivi di salute o per l’età avanzata – non possono farlo.
L’ozonoterapia, in particolare, può quindi essere sfruttata per trattare patologie croniche, riducendo l’infiammazione e promuovendo la guarigione senza dover ricorrere alla chirurgia.
L’ossigeno terapia può invece essere integrata come parte di programmi di riabilitazione per migliorare la funzionalità muscolare e articolare, offrendo una via verso una rapida e completa guarigione.
L’ossigeno terapia è inoltre un ottimo strumento, usato dai chirurghi vertebrali per individuare i pazienti, che possono beneficiare di interventi chirurgici, quando il quadro clinico è molto diverso dal quadro radiografico.
Ossia, pazienti con una sintomatologia troppo poco sfumata o troppo poco evidente possono essere invitati al trattamento con l’ossigeno/ozono terapia, perché – qualora così facendo si riscontrasse un miglioramento della sintomatologia – potrebbero evitare l’intervento; guarire senza dover usare tecniche di chirurgia vertebrale, che rappresenta ancora oggi un’importante cura per i problemi disfunzionali della colonna, ma che è considerata un trattamento da riservare a quei pazienti, che hanno già precedentemente provato altre forme di cura.
In conclusione, l’ossigeno e l’ozono terapia rappresentano opzioni terapeutiche promettenti in ortopedia e traumatologia.
Queste pratiche, sostenute da una crescente base di evidenze scientifiche, offrono un approccio conservativo per migliorare i risultati clinici e accelerare i tempi di recupero.
La loro capacità di ridurre l’infiammazione, stimolare la guarigione e offrire soluzioni conservative fa sì che queste terapie diventino sempre più rilevanti nel contesto della medicina ortopedica moderna, ma anche nel caso dell’ernia del disco.