Prevenzione e osteoporosi: agire in anticipo è importante

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Si sente spesso parlare di prevenzione dell’osteoporosi, ma non sempre vengono fornite indicazioni pratiche e specifiche su come prevenire o ritardare l’insorgenza di tale patologia.

Proviamo quindi a vederci chiaro…

Che cos’è l’osteoporosi, chi colpisce è come si può prevenire?

L’osteoporosi è un disordine delle ossa scheletriche, che colpisce la corticale dell’osso assottigliandola o riducendone lo spessore; è caratterizzato dalla compromissione della robustezza dell’osso, che inevitabilmente si traduce in un aumento del rischio di fratture (fratture da fragilità).

L’osteoporosi va quindi ad alterare l’integrità dell’osso, alterandone la densità (ossia il parametro gr. di minerale/area di tessuto) e la qualità (ossia la struttura architettonica, il turnover, e la mineralizzazione dello scheletro).

L’osteoporosi può colpire sia uomini che donne, ma interessa principalmente le persone anziane e – in particolar modo – di sesso femminile.

È comunque utile ricordare che esistono diversi tipi di osteoporosi: osteoporosi primaria e osteoporosi secondaria.

Noi ci concentreremo oggi principalmente sulla prima, ossia l’osteoporosi senile e/o postmenopausale, non correlata a specifiche patologie e/ farmaci.

Come comportarsi quindi per avere ossa sane?

L’ottimizzazione dello stato di salute dell’osso – come vedremo – è un processo continuo, che parte in giovane età.

Ecco qualche consiglio utile.

 

Osteoporosi e alimentazione: la prevenzione si fa a tavola

Le principali cause dell’osteoporosi e/o i fattori di rischio sono:

  • fattori genetici e familiarità;
  • fattori ormonali (livelli di estrogeni e androgeni, ormone della crescita);
  • una corretta alimentazione (per favorire l’apporto di calcio, vitamina D, vitamine C e K);
  • lo stile di vita (attività fisica, esposizione ai raggi UV, abitudine al fumo di sigaretta, eccessivo consumo di caffè);
  • malattie congenite (fibrosi cistica, omocistinuria, osteogenesi imperfetta, ecc);
  • malattie croniche e trattamenti farmacologici prolungati (corticosteroidi);
  • celiachia;
  • anoressia.

L’osso – come dicevamo – è un tessuto vivo, che necessita di una crescita e un ricambio costanti. 

Il turnover osseo è di circa 365 giorni, mentre quello della pelle è di circa 27, quindi – semplificando – l’osso di un anno fa non è lo stesso di oggi.

Collagene e Calcio sono i suoi componenti primari: collagene per la componente morbida della struttura ossea e fosfato di calcio per la componente minerale rigida.

La combinazione di questi due elementi conferisce all’osso il giusto grado di durezza e flessibilità, per resistere agli stress.

Esiste quindi un livello di densità ossea “minimo” o “soglia di frattura”, al di sotto del quale l’incidenza di eventi fratturativi aumenta progressivamente.

 

Come si fissa quindi il calcio nelle ossa?

Il calcio viene depositato nelle ossa con un meccanismo di fissaggio e mantenuto in un equilibrio dinamico grazie all’attività ormonale.

Anche ciò che mangiamo però incide: è importante assumere il giusto quantitativo di calcio tramite l’alimentazione, in aggiunta a vitamina D e K.

 

Come assumere calcio e vitamina D?

Apporto di calcio (mg/ die) Esposizione al sole e Vitamina D (IU / die) variano a seconda dell’età.

  • < 6 mesi: 210-400 – Esposizione al sole > 10min
  • < 1 anno: 270-600 – Esposizione al sole > 10min
  • 1 > 10: 500-1200 – Esposizione al sole > 10min
  • 11 > 20: 800-1300 – Esposizione al sole > 10min
  • 21 > 50: 1000 – 200
  • > 50: 1200-1500 – 400-600

Nell’adulto, un introito quotidiano di calcio inferiore a 7-800 mg viene associato a una ridotta massa ossea, con conseguente aumento del rischio di frattura.

L’assunzione di calcio e vitamina D può essere assecondata tramite l’utilizzo di integratori, ma la dieta quotidiana è la cosa più importante!

Latte, latticini, formaggi e derivati sono tra gli alimenti più ricchi di calcio; a seguire frutta secca, ortaggi e verdure a foglia scura, legumi e molluschi.

La vitamina D è invece indispensabile per l’assorbimento del calcio e per la mineralizzazione dell’osso.

La sua mancanza o insufficienza può interferire con la deposizione del minerale nello scheletro.

È possibile assumere vitamina D mangiando ad esempio pesce azzurro ricco di Omega 3, come salmone, sgombro e aringa, oppure le frattaglie, il fegato e le uova, soprattutto il tuorlo.

La carenza di vitamina D è un’emergenza nutrizionale molto diffusa; in Europa molti cibi vengono addizionati, soprattutto nel Nord, per prevenirla, ma in Italia ha purtroppo trovato un’alta resistenza tale campagna.

 

Quando iniziare ad assumere calcio e vitamina D? Da subito.

 

Evitare l’insorgenza dell’osteoporosi fin da bambini

Un individuo che non raggiunge un picco ottimale di massa ossea durante l’infanzia e l’adolescenza, può sviluppare l’osteoporosi, anche senza che vi sia una accelerata perdita ossea in età adulta.

Una maggior introduzione di calcio – tramite la dieta e l’assunzione soprattutto di latte – in età pediatrica è direttamente correlata al raggiungimento di un picco di massa ossea più elevato e quindi a una riduzione del numero di fratture.

 

Prevenzione osteoporosi: donne e menopausa

Se l’attività ormonale è importante per l’assorbimento del calcio, risulta evidente come il naturale passaggio dall’età fertile alla menopausa possa influire negativamente sull’insorgenza dell’osteoporosi nelle donne over 50.

Nei 5 anni post menopausa la popolazione di sesso femminile perde in media il 30% della massa ossea e dei depositi di calcio, a causa della mancanza della componente estroprogestinica.

Prevenire l’osteoporosi postmenopausale femminile è quindi molto importante, per non compromettere l’autonomia del paziente in un prossimo futuro.

Una volta raggiunti i 40 anni, ogni donna dovrebbe:

  • seguire un’alimentazione sana ed equilibrata, ricca di calcio e vitamina D;
  • svolgere attività fisica con regolarità;
  • sottoporsi a esami di valutazione preventiva, per monitorare l’impoverimento della massa ossea, con esami strumentali (Es. MOC Mineralometria Ossea Computerizzata o DEXA – Densitometria Ossea).

Le nuove tecnologie a ultrasuoni (REMS) hanno inoltre permesso lo sviluppo di ecografi, in grado di stimare con la massima precisione la risposta elastica dell’osso e quindi di predire stati di osteopenia e di osteoporosi.

Tale esame è equiparato, per precisione, specificità e sensibilità, alla MOC, ma non necessita di raggi X.

 

Il Bone Doctor è il medico specialista certificato per osteoporosi e ossa fragili.

Rivolgersi a un esperto, per prevenire o risolvere eventuali problematiche legate a tale patologia, può rivelarsi la mossa vincente per assicurarsi una vecchiaia in salute!

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