Come sapranno bene tutti coloro che per lavoro sono costretti a trascorrere molto tempo davanti a un pc, le malattie professionali sono un problema ricorrente, debilitante e decisamente fastidioso.
Una delle cause scatenanti di molte delle più diffuse patologie della mano è infatti l’utilizzo di un mouse non ergonomico.
Molte delle problematiche che affronteremo riguardano, muscoli, tendini e nervi, sono dovute a una cattiva postura e possono degenerare in vere e proprie malattie.
Vediamo insieme quali sono le patologie più comuni e come intervenire per curarle.
Mouse e Sindrome De Quervain
Una delle patologie della mano causate da un uso improprio del mouse è la tenosinovite stenosante, nota anche come Sindrome De Quervain.
Essa è caratterizzata da un dolore localizzato su polso e pollice, aggravato dalla flesso-estensione del primo dito.
L’utilizzo del mouse – e del computer in genere – può infatti sottoporre il legamento a un lavoro superiore rispetto alla sua soglia di tolleranza.
Anche neomamme e/o neo nonne potrebbero essere ugualmente soggette al problema.
Nel caso del pc però l’attività “nociva” non si restringe ad altrettanto ridotti lassi di tempo, se – lavorativamente, e quindi quotidianamente – siamo obbligatoriamente sottoposti a tale forma di sollecitazione.
Il Dito a scatto e utilizzo del mouse
L’utilizzo di mouse e smartphone può causare l’insorgenza anche del cosiddetto “dito a scatto”.
L’introduzione, sempre più massiva, di apparecchi elettronici nella nostra vita quotidiana sta provocando diverse patologie a carico del I dito, come il pollice da smartphone o “digital thumb”.
Tale problematica comporta un’infiammazione del tendine flessore del dito (dovuta a un movimento “innaturale” e ripetuto), che provoca dolore e che – con il tempo – può trasformarsi in un vero e proprio dito a scatto.
Mouse e infiammazione del tunnel carpale
L’uso del mouse può favorire anche la comparsa della sindrome del tunnel carpale.
Una postura scorretta e prolungata della mano e del polso, che impugna il mouse, incide infatti anche sulla postura dell’avambraccio, del gomito e – conseguentemente – della schiena.
L’utilizzo del mouse (ma anche del trackpad) implica infatti la ripetizione continua di movimenti non abituali per il polso, soprattutto se il gomito non è appoggiato correttamente sul tavolo.
Il sovraccarico della zona in questione può provocare – nelle persone predisposte – infiammazione, dolore e una sensazione di formicolio localizzato.
I sintomi tendono ovviamente a diminuire con il riposo e ad accentuarsi con il movimento, ma – soprattutto nel caso di malattie professionali – non sempre è possibile astenersi dall’uso del mouse.
È possibile, come vedremo, ricorrere all’utilizzo di un mouse ergonomico (mouse verticale), ma non sempre è sufficiente per risolvere il problema in modo definitivo!
L’Epicondilite come malattia professionale
L’epicondilite non è strettamente una patologia della mano, ma coinvolge gli arti superiori ed è spesso nota come “gomito del tennista”. Tuttavia non è solo lo sport la causa scatenante di tale problema.
Tra le altre attività “nocive” troviamo alcune movenze, tipiche di alcune realtà professionali, che comportano movimenti ripetitivi delle mani e del polso (per falegnami, muratori, idraulici…), l’utilizzo ricorrente di un trolley da viaggio o l’impiego quotidiano del mouse.
L’epicondilite è un’infiammazione dolorosa dell’epicondilo laterale, ossia dei tendini, che collegano i muscoli dell’avambraccio alla parte esterna del gomito.
È principalmente causata da un sovraccarico funzionale, ossia da un eccessivo e continuativo utilizzo del gomito, per attività sportive o professionali.
Generalmente, il periodo in cui c’è una maggior possibilità di insorgenza dell’epicondilite è infatti quello compreso tra i 30 e i 50 anni.
I sintomi più rappresentativi dell’insorgenza di questa patologia sono:
- gonfiore e dolore localizzati;
- dolore nell’area esterna dell’avambraccio;
- riduzione della forza;
- dolorosa mobilità del polso;
- rigidità mattutina.
Rizoartrosi o artrosi da Pc
L’artrosi del pollice è anche detta – non a caso – “mal di mouse”.
La rizoartrosi colpisce l’articolazione trapezio-metacarpale della mano, andando a intaccare la cartilagine articolare e a compromettere gradualmente il movimento delle ossa in questione, con conseguente dolore localizzato.
Il deficit della mobilità della mano riguarda principalmente i movimenti di torsione, impedendo – col tempo – anche operazioni molto semplici, come ad esempio aprire una moka.
La rizoartrosi può essere trattata attraverso terapie conservative, ma, nei casi più gravi, è necessario ricorrere all’intervento chirurgico, avvalendosi della chirurgia ambulatoriale mini invasiva.
Chirurgia ambulatoriale della mano: una soluzione rapida e definitiva per le malattie professionali
Prima di parlare di come risolvere i problemi, causati dalle diverse malattie professionali a discapito della mano, di cui abbiamo parlato finora, è bene sottolineare che la loro prevenzione, ossia l’assunzione di una postura corretta, è sicuramente un elemento fondamentale!
Una volta che il danno è fatto, è però necessario intervenire.
Le strade percorribili, per curare patologie della mano come sindrome De Quervain, dito a scatto, tunnel carpale, epicondilite e rizoartrosi, sono 2: conservativa o chirurgica.
- L’intervento conservativo è consigliabile nei casi in cui la malattia è ancora in fase iniziale, per fermare la sua insorgenza “sul nascere”.
Tale approccio può prevedere ad esempio l’impiego di un mouse ergonomico, di appositi mouse pad con supporto per il gomito o di un tutore, lo svolgimento di esercizi mirati e/o trattamenti specifici, con laser, tecar, onde d’urto o infiltrazioni.
- L’intervento chirurgico è considerabile risolutivo in maniera definitiva, è consigliabile nei casi più gravi, in cui la malattia si presenta ormai in uno stadio avanzato.
Gli interventi chirurgici, necessari per la risoluzione delle patologie della mano più comuni, non vanno però pensati come interventi invasivi.
In questo caso, parliamo infatti di chirurgia ambulatoriale: ossia quella branca della chirurgia tradizionale considerata mini-invasiva.
Le possibili conseguenze o rischi di complicanze sono praticamente inesistenti, le tempistiche decisamente più snelle (in day hospital senza ricovero) e non sono previsti tempi di recupero.
Interventi, come quelli che potrebbero essere necessari per la risoluzione delle patologie sopra citate, richiederebbero infatti pochi minuti, la sola anestesia locale e comportano cicatrici invisibili di qualche millimetro.
In pochissimo tempo è quindi possibile risolvere in modo DEFINITIVO molte malattie professionali della mano, senza alcun rischio e senza intaccare la propria attività lavorativa.