La tendinite è una condizione medica molto diffusa, ma cosa significa realmente soffrire di tendinite?
In questo articolo, esploreremo la problematica comune delle tendiniti, fornendo una panoramica completa su cosa siano e quante tipologie ne esistono.
Cominceremo con una definizione del termine e della patologia in sé, quindi esamineremo le possibili cause che possono condurre a questa fastidiosa condizione, e le tipologie di tendiniti più comuni, cercando di mettere in evidenza le migliori opzioni di trattamento e come alleviare i sintomi.
Cos’è la tendinite?
Con il termine “tendinite” si identifica una condizione infiammatoria*, che coinvolge i tendini, ossia le fibre che collegano i muscoli alle ossa.
I tendini svolgono un ruolo cruciale nel permetterci il movimento, perciò risulta evidente che, quando un tendine è infiammato, anche le attività più semplici possono risultare dolorose.
Le tendiniti sono infatti dolorose, provocano gonfiore e limitano la normale mobilità dell’area interessata.
I tendini sono presenti in moltissime parti del corpo umano, per non dire nella sua totalità, perciò la tendinite può verificarsi in diverse parti del corpo, come ad esempio spalle, gomito, polso, ginocchio e tallone.
*P.S. Tutte le terminologie mediche composte dal suffisso –ite indicano un’infiammazione
Ma perché il tendine si infiamma?!
Le possibili cause della tendinite
La tendinite può essere causata da sforzi ripetuti o da lesioni acute; spesso, chi pratica sport o svolge attività che richiedono movimenti ripetitivi – anche in ambito lavorativo, come ad esempio l’uso del mouse – risulta quindi maggiormente soggetto al problema.
Anche l’invecchiamento può rappresentare un fattore di rischio, poiché i tendini tendono a diventare meno flessibili con il passare degli anni.
Un’altra causa comune della tendinite inoltre può essere una cattiva postura o la mancanza di ergonomia nel luogo di lavoro.
Inoltre, è importante ricordare che le cause di una tendinite possono variare notevolmente a seconda della parte del corpo interessata.
Tuttavia, riassumendo, le cause più diffuse di questa condizione includono: un eccessivo uso dei tendini e/o eventuali lesioni, più o meno acute.
Nel primo caso, il sovraccarico del tendine è causato da eccessivi sforzi ripetitivi e movimenti costanti, che possono provocare piccole lesioni nei tendini, conducendoli quindi a uno stato di infiammazione.
Le lesioni, invece, sono spesso causate da incidenti o traumi diretti, come una caduta o un colpo improvviso, e possono risultare ancor più acute, nel caso in cui lo stato di salute del tendine sia già stato precedentemente messo in discussione da un suo uso eccessivo.
Le lesioni più acute danneggiano ovviamente i tendini in modo più significativo, scatenando una reazione infiammatoria.
Per prevenire l’insorgenza di una tendinite, è quindi molto importante prestare attenzione alla postura e all’ergonomia durante le attività quotidiane, l’attività sportiva o il lavoro.
Quali sono le tendiniti più diffuse?
Esistono diverse tipologie di tendiniti, ciascuna delle quali coinvolge tendini specifici in diverse parti del corpo.
Innanzitutto è bene fare però una macro distinzione tra la tenovaginalite, ossia la tendinite che si manifesta lungo il decorso del tendine, generando attriti e frizioni sulle superfici limitrofe, e la tendinite inserzionale, che si localizza nel punto di contatto tra tendine e osso.
La tenosinovite è invece una tendinite che comprende anche l’infiammazione del rivestimento della guaina tendinea.
Detto ciò, alcune delle tendiniti più comuni includono:
- tendinite del gomito o epicondilite, di cui abbiamo già parlato QUI.
Tendinopatia inserzionale del gomito, spesso causata da movimenti ripetitivi associati ad alcuni sport, ma non solo!
- Tendinite della spalla.
Un’infiammazione dei tendini della spalla, molto comune in atleti o persone, che effettuano movimenti sopra la testa in modo regolare, da cui il nome “tendinite della cuffia dei rotatori”.
- Tendinite di De Quervain.
Una tendinite del polso e/o del pollice, che è spesso associata a movimenti ripetitivi di quest’area.
- Tendinite del ginocchio.
Un’infiammazione del tendine rotuleo, che collega la rotula alla tibia. È comune negli atleti che effettuano salti e sforzi intensi delle gambe.
- Tendinite dell’achilleo.
Tendinite che colpisce il tendine d’achille, situato nella parte posteriore della caviglia; spesso legata all’attività fisica intensa e all’uso eccessivo. Tendinopatia inserzionale spesso cronica.
- Tenovaginalite stenosante.
Anche nota come “dito a scatto”.
Come curare la tendinite
Il trattamento della tendinite può variare in base alla gravità e alla causa della condizione; tuttavia, alcune opzioni comuni di gestione delle tendiniti meno gravi includono:
- riposo,
- applicazione di ghiaccio,
- assunzione di farmaci antinfiammatori,
Con un approccio più risolutivo, la medicina rigenerativa e quindi le terapie infiltrative possono rivelarsi molto utili nella cura delle tendiniti, tramite iniezioni a base ad esempio di acido ialuronico, trattamenti al plasma (P R P), cellule mesenchimali o monociti.
Nei casi più gravi è però consigliato rivolgersi a un ortopedico professionista per valutare la necessità di un intervento chirurgico, volto a riparare i tendini gravemente danneggiati.
Ultimo ma non ultimo: fattore da non sottovalutare è adottare misure preventive per evitare la recidività della tendinite.
Queste possono includere modifiche nell’approccio all’attività fisica, esercizi di stretching regolari e l’adozione di una postura corretta durante le attività quotidiane e lavorative.
In conclusione, la tendinite è una condizione infiammatoria dei tendini che può raggiungere livelli più o meno gravi e che può quindi influire negativamente sulla qualità della vita.
È importante innanzitutto individuare il danno e diagnosticare la patologia, per intervenire in modo rapido ed efficace sul problema!
Con una gestione adeguata e la prevenzione delle cause scatenanti, è possibile alleviare i sintomi della tendinite e tornare a una vita attiva, recuperando pienamente le capacità motorie.
Consulta sempre un professionista medico per una diagnosi precisa e un piano di trattamento appropriato.